- Sovrapprezzo su navi e aerei per finanziare i piani di rientro dei Comuni indebitati. In Senato il testo che consente il prelievo direttamente all’emissione del biglietto. Genova pronta a chiedere 3 euro per l’imbarco o lo sbarco da traghetti e crociere
Una tassa d’imbarco per i passeggeri degli aerei, delle navi da crociera e dei traghetti, fino a 3 euro a persona, per finanziare il risanamento del debito dei Comuni italiani che sottoscrivono un «patto virtuoso» con il governo.
Una sorta di tassa di soggiorno aggiuntiva, che i Comuni potranno decidere come fosse un’addizionale e che potranno applicare a uno o a tutti i vettori. Lo schema è quello che dal 2011 è in vigore per i servizi di trasporto alle Isole minori.
L’ex ministro del turismo Massimo Garavaglia, insieme ai colleghi leghisti Testor e Dreosto, hanno depositato in Commissione Bilancio al Senato un emendamento di maggioranza che consente l’operazione attraverso il prelievo diretto all’emissione del biglietto da parte delle compagnie di navigazione o aeree (o alle agenzie cui è affidato il servizio). Le imprese che non dovessero eseguire il prelievo sarebbero soggette a una sanzione fino al 200% del diritto d’imbarco fissato dal Comune di competenza.
La misura, inizialmente prevista per i Comuni in dissesto o in rosso, è stata estesa a tutti i capoluoghi di provincia con i bilanci in pari, ma con un indebitamento superiore ai mille euro pro-capite. Il patto da sottoscrivere con il governo riguarda una serie di iniziative per ridurre il debito ed eventualmente anche interventi di sostegno finanziario statale, ma solo a patto di un verificato impegno delle amministrazioni sulla via del risanamento.
L’emendamento di Garavaglia fa riferimento al decreto legge 50 del 2022 firmato dal governo Draghi e fatto proprio dall’esecutivo Meloni e punta al riequilibrio dei conti degli enti locali. Le misure messe in campo erano varie, comprese l’aumento delle aliquote addizionali locali Irpef e - appunto - la tassa d’imbarco. Mancava solo lo strumento d’incasso. Molte città hanno già stipulato il patto con l’esecutivo. Genova lo ha fatto lo scorso novembre, a firma del sindaco Marco Bucci e del sottosegretario Alfredo Mantovano, fedelissimo della premier.
Genova, pur non essendo in rosso, ha un indebitamento ben superiore ai mille euro pro-capite e, nonostante i passi avanti sullo stato di salute del bilancio, ha un «costo del debito tale da poter compromettere in prospettiva il soddisfacimento della domanda di servizi e investimenti da parte della città», come si può leggere sul documento firmato a Palazzo Chigi. A dire il vero, Genova ha già azionato una delle leve possibili sul fronte del risanamento, ossia l’innalzamento in deroga al limite previsto dalla legge dell’aliquota addizionale Irpef (oggi dell’1% da 15 mila a 50 mila euro, dell’1,1 oltre i 50 mila).
E ora avrebbe già preparato le carte per azionare quella sui biglietti d’imbarco: 3 euro a persona per i passeggeri dei traghetti e delle navi da crociera; ha invece deciso, al momento, di non applicare la misura ai passeggeri degli aerei. L’introito previsto è poco inferiore ai dieci milioni di euro l’anno considerando il trend in aumento dei passeggeri (lo scorso anno sopra i 3,2 milioni alla Stazione Marittima, di cui il Comune è socio con il 4%).
Venezia starebbe pensando al prelievo sui soli passeggeri degli aerei, Napoli e Palermo sarebbero orientati al prelievo su tutti e tre i vettori. Per molti sindaci la misura è anche «un risarcimento all’impatto che il turismo di massa produce sulle città», ma le società di navigazione hanno già fatto sentire la loro protesta a Palazzo Chigi lamentando il rischio di perdere passeggeri.
Fonte:
www.themeditelegraph.com/it/transport/2023/11/19/news/tassa_passeggeri_navi_aerei_comuni_indebitati-1...
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Viaggiare è dare un senso alla propria vita, viaggiare è dare vita ai propri sensi.
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